Salviamo la nostra madre Terra!
Custodiamo l’acqua e coltiviamo il sole!
Digiuno e preghiera in Piazza S. Pietro (Roma)
sabato 2 aprile 2016 (dalle 12.00 alle 15.00)
Laudato si’! La bella enciclica di papa Francesco invita con forza tutta l’umanità a custodire la casa comune che è sorella e madre terra, mediante il mandato biblico del “custodire e coltivare” il giardino del mondo (LS 67).
Papa Francesco denuncia con forza i gravi problemi che stanno inquinando e degradando questa grande opera di Dio, che ci è stata data come dono e che rischiamo di consegnarla alle nuove generazioni come veleno. Due sono i clamori, secondo l’enciclica, che dobbiamo ascoltare e che esigono il cambiamento di rotta: il grido della terra e dei poveri.
“Questa sorella protesta per il male che le provochiamo, a causa dell’uso irresponsabile e dell’abuso dei beni che Dio ha posto in lei. Siamo cresciuti pensando che eravamo suoi proprietari e dominatori, autorizzati a saccheggiarla. La violenza che c’è nel cuore umano ferito dal peccato si manifesta anche nei sintomi di malattia che avvertiamo nel suolo, nell’acqua, nell’aria e negli esseri viventi. Per questo, fra i poveri più abbandonati e maltrattati, c’è la nostra oppressa e devastata terra, che «geme e soffre le doglie del parto» (Rm 8,22). Dimentichiamo che noi stessi siamo terra (cfr Gen 2,7). Il nostro stesso corpo è costituito dagli elementi del pianeta, la sua aria è quella che ci dà il respiro e la sua acqua ci vivifica e ristora” (Laudato si’ n. 2).
Laudato si’ dichiara, per ben 21 volte, che il nostro stile di vita è insostenibile e che bisogna puntare su un altro stile di vita (cap. VI), facendo richiesta, almeno 35 volte, di nuovi stili di vita che devono essere vissuti a tre livelli: personale, comunitario e politico.
Papa Francesco convoca tutta l’umanità a custodire con forza i beni di sorella madre terra, come l’acqua, dedicando addirittura 5 numeri dell’enciclica (LS 27-31): “Mentre la qualità dell’acqua disponibile peggiora costantemente, in alcuni luoghi avanza la tendenza a privatizzare questa risorsa scarsa, trasformata in merce soggetta alle leggi del mercato. In realtà, l’accesso all’acqua potabile e sicura è un diritto umano essenziale, fondamentale e universale, perché determina la sopravvivenza delle persone, e per questo è condizione per l’esercizio degli altri diritti umani” (LS 30).
Purtroppo, il nostro governo italiano sta facendo scelte politiche verso la privatizzazione dell’acqua, affossando così il voto popolare del referendum del 2011 che si era manifestato contro la privatizzazione dell’acqua. Infatti, nell’ultima Legge di Stabilità si favoriscono esplicitamente le privatizzazioni, incentivando gli enti locali a cedere quote di partecipazione detenute in aziende di servizi pubblici. Inoltre, proprio in questi giorni, nella Commissione Ambiente della Camera, dove si sta discutendo la legge di iniziativa popolare per la ripubblicizzazione dell’acqua, che nel 2007 aveva avuto oltre 400.000 firme ed è finalmente approdata ora nelle Camere, c’è stato un blitz da parte del governo Renzi-Madia, facendo approvare un emendamento che abroga l’articolo 6 del progetto di legge di iniziativa popolare, eliminando così il cuore della legge che obbligava la gestione pubblica dei servizi idrici.
Laudato si’ affronta anche il problema dell’energia fossile: “Perciò è diventato urgente e impellente lo sviluppo di politiche affinché nei prossimi anni l’emissione di biossido di carbonio e di altri gas altamente inquinanti si riduca drasticamente, ad esempio, sostituendo i combustibili fossili e sviluppando fonti di energia rinnovabile. Nel mondo c’è un livello esiguo di accesso alle energie pulite e rinnovabili. C’è ancora bisogno di sviluppare tecnologie adeguate di accumulazione” (LS 26).
Nonostante la richiesta dell’ONU e di tante altre istituzioni autorevoli di abbandonare le energie fossili e puntare sulle energie rinnovabili, il nostro governo italiano è ancora intestardito sulle energie fossili, autorizzando le trivellazioni sui mari per raccogliere misure esigue di gas e petrolio, anche se l’Italia si è impegnata alla Conferenza sul clima di Parigi 2015, Cop21, di sostenere le energie rinnovabili per uscire da quelle fossili. Purtroppo, il governo Renzi non ha ancora calendarizzato la discussione in Parlamento per la firma dell’accordo di Cop21. Così, l’Italia rischia di non esserci il prossimo 22 aprile a New York, quando le nazioni del mondo si ritroveranno per la firma dell’accordo.
Ecco quindi l’importanza del referendum popolare del 17 aprile per poter bloccare le trivellazioni sui mari, spingendo il nostro paese ad impegnarsi a coltivare il sole senza più buchi nell’acqua.
Laudato si’ convoca tutta l’umanità a sentire una grave responsabilità verso il creato come l’opera di Dio e il giardino del mondo, nel custodire e coltivare la terra, l’acqua, l’aria e tutti gli altri doni di Dio Creatore.
Impegniamoci quindi:
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a custodire l’acqua come bene comune lottando contro ogni forma di mercificazione e privatizzazione. Facciamo rispettare la volontà popolare del referendum sull’acqua del 2011, invitando i comuni alla gestione diretta della propria acqua, come ha fatto Napoli, passando da S.P.A. ad azienda speciale;
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a coltivare il sole per valorizzare la grande potenzialità dell’energia solare, senza più fare buchi nei mari e nel suolo per estrarre le energie fossili che sono altamente inquinanti. Partecipiamo quindi al referendum del 17 aprile contro le trivellazioni dei mari e della terra. Il petrolio deve rimanere sotto terra.
Come abbiamo fatto in occasione del referendum sull’acqua, invitiamo tutti gli uomini e le donne che si sentono missionari(e) del Creato a trovarci in Piazza San Pietro, a Roma, sabato 2 aprile 2016 alle ore 12:00, per fare digiuno, preghiera e condivisione, mettendoci in comunione con tutta la creazione e con il suo Creatore, in modo da ritrovare la forza e il coraggio di custodire “nostra sora madre terra“.
Padova – Napoli, 16 marzo 2016
Adriano Sella, missionario del creato e dei nuovi stili di vita
Alex Zanotelli, missionario comboniano