in #MagliettaRossa per fermare l’emorragia di umanità con la prospettiva di Gocce di Giustizia

maglia rossa

7 luglio in #MagliettaRossa

per fermare l’emorragia di umanità

 
h. 18:30 – Flash mob a Vicenza, Piazza Castello: tutt* con una maglietta rossa!
(ritrovo h. 18:00, Esedra di Campo Marzo)
 
“La sfida dell’immigrazione è una sfida cruciale del nostro tempo, quella che più di altre ci pone davanti ad un bivio: da una parte diventare una società aperta e accogliente, dall’altra diventare una società chiusa dominata da aggressività e paura. Mettersi nei panni degli altri è il primo passo per costruire un mondo più giusto” (Luigi Ciotti)
 
Rosso è il colore dei vestiti e delle magliette dei bambini che muoiono in mare e che a volte il mare riversa sulle spiagge del Mediterraneo.
Anche tu, sabato 7 luglio indossa una #magliettarossa per #fermarelemorragia di umanità!
 
 
Promotori: ANPI, ARCI, Arciragazzi Vicenza, Arci Servizio Civile Vicenza, ASOC, Festambiente Vicenza, Legambiente Volontariato Vicenza, Libera – associazioni nomi e numeri contro le mafie, Non dalla guerra, SiAmo Vicenza, Movimento Gocce di Giustizia
 

Prospettiva sollecitata dal Movimento Gocce di Giustizia

Cari cittadini e care cittadine dell’Italia e dell’Europa,

voglio rivolgermi a voi, ma soprattutto a tutti coloro che sono convinti di risolvere il problema dell’immigrazione con la moneta dell’elemosina o del respingimento.

(…)

È bene prendere coscienza che le paure verso gli immigrati non hanno confini e per questo si stanno insidiando, come un boomerang, dentro al proprio vicinato e fino all’interno delle nostre case. Il diverso di cui avete paura non assume solamente il volto dell’immigrato, ma anche le facce di tutti coloro che esprimono le diversità dal nostro modo di vivere, di pensare e di essere.

(…)

Sono d’accordo con voi: l’assistenzialismo che assume il sapore di buonismo non risolve il problema di questi sempre più imponenti fenomeni migratori. Ma neppure la vostra tendenza di respingimento o di alzata di muri. Ammettiamolo: nessuno delle due tendenze riesce a rimuovere le cause strutturali di questi fenomeni migratori sempre più gravi e dolorosi per tutti.

(…)

Per poter aiutarli davvero a casa loro, bisogna partire dalla presa di coscienza che le migrazioni dei barconi sono forzate e non volute e neppure scelte.

(…)

L’esempio emblematico ce l’abbiamo tutti nelle nostre mani: si chiama cellulare o smartphone per i raffinati del linguaggio.

(…)

Siamo disposti ad avere un cellulare che usi un’altra filiera economica? Impegnata a pagare un prezzo giusto ai lavoratori con condizioni umane dignitose? Senza favorire guerre in loco per impossessarsi del prezioso minerale? Facendo un uso sobrio e dando lunga vita al nostro smarthphone per non fare tanti rifiuti elettronici?

Ecco quindi cosa significa davvero aiutarli a casa loro: rimuovere le cause strutturali che generano le migrazioni forzate, ossia lavorare a monte e non solamente a valle.

(…)

Dipende da noi! Uniamoci per rendere il mondo bello con i colori delle diversità.

 

N.B. Leggi tutta la lettera di Adriano Sella – Vogliamo giutizia e solidarietà intelligente e non assistenzialismo o respingimento

 

Festa Insieme – Movimento Gocce di Giustizia

In occasione dell’Assemblea annuale dei soci e delle socie di Gocce di Giustizia, il movimento invita a un momento di festa aperto a tutti gli amici, i simpatizzanti e i curiosi dell’associazione.

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Durante la festa sarà possibile partecipare agli ultimi due inediti laboratori:

Mondialità per conoscere tre aspetti fondamentali che uniscono tutti i popoli con le loro belle diversità.

Nostra Madre Terra per capire quanto siamo legati al pianeta mediante una vera osmosi tra il nostro corpo umano e la madre Terra

L’associazione offrirà uno spuntino conviviale per questo è gradita conferma di partecipazione attraverso le Gocce che conoscete o inviando una mail a goccedigiustizia@gmail.com o inviando sms o Whatsapp al numero 346 219 8404.

Se non riesci ad avvisare partecipa ugualmente!!

Evento Facebook: https://www.facebook.com/events/771797006356829/

Equobar itinerante: domenica 20 maggio all’Oasi di Casale

Domenica 20 maggio torna la Giornata della Oasi, un’occasione straordinaria per celebrare la biodiversità del nostro Paese, ricchissimo di ambienti e specie naturali.
Verranno aperte gratuitamente al pubblico, con speciali eventi e visite guidate, le Oasi e le riserve del WWF che si potranno visitare per scoprire i tesori nascosti della natura italiana,custoditi negli angoli più belli e suggestivi del nostro Paese, dal nord al sud d’Italia.

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Il Movimento Gocce di Giustizia sarà presente all’Oasi di Casale con L’EquoBar itinerante.

Evento Facebook: https://www.facebook.com/events/950005378497082/

Programma:

– 9:00 – Apertura ai visitatori (da via Zamenhoff)

– 12:00 – primo focus sul lupo (durata mezzora circa)

– 16:00 – replica focus sul lupo

– 19:00 – chiusura Oasi

La forza dell’abbraccio: laboratorio con 5 momenti

LA FORZA DELL’ABBRACCIO

Nell’abbraccio avviene uno scambio di apertura da e verso l’altro.abbracci gratuiti

Mostrandoci le nostre fragilità, le completiamo reciprocamente e creiamo vera forza e sicurezza.

Nell’abbraccio entriamo in contatto, con l’altro e con sé, con le nostre emozioni che sono essenzialmente energia.

Non è vero che siamo deboli: le emozioni sono energia e l’energia è forza!

Nell’abbraccio che accoglie, non siamo più spinti a nasconderle e bloccarle: possiamo liberarle nel circolo della vita, nel nostro corpo, nelle nostre relazioni, nel nostro mondo.

Nell’abbraccio torniamo a toccare l’energia della vita, a sentirla in contatto con noi, per utilizzarla e farla scorrere tutti i giorni in forma di sorrisi, intenzioni, azioni e nuovi abbracci!

L’abbraccio riconosce e consolida l’identità e moltiplica l’energia:

IO x TE = NOI

è matematico!

 

Nel nostro intreccio che irradia luce l’organismo produce serotonina, endorfine e ossitocina:gli ormoni del benessere,

è fisiologico.

P.S. Un abbraccio fatto bene, in modo da valorizzare tutta la sua forza, comporta 5 momenti fatti in silenzio e con intensità.

Clicca qui per vedere come realizzare il laboratorio dell’abbraccio mediante 5 momenti: laboratorio abbraccio

Giornata Mondiale della Madre Terra: 22 aprile 2018

L’Earth Day

Giornata Mondiale della Madre Terra

22 aprile

Giornata Mondiale della Terra 2017 - Idee Green

nei 193 Paesi delle Nazioni Unite un miliardo di cittadini attraverso 22mila organizzazioni partecipano ogni anno all’Earth Day

il più potente strumento di richiamo alla tutela del Pianeta in tutte le culture per tutte le generazioni

L’Earth Day (Giornata della Terra) è la più grande manifestazione ambientale del pianeta, l’unico momento in cui tutti i cittadini del mondo si uniscono per celebrare la Terra e promuoverne la salvaguardia. La Giornata della Terra, momento fortemente voluto dal senatore statunitense Gaylord Nelson e promosso ancor prima dal presidente John Fitzgerald Kennedy, coinvolge ogni anno fino a un miliardo di persone in ben 192 paesi del mondo.

(Fonte: www.earthdayitalia.org)

Terra: da merce a madre

Nel 2009 è diventata la Giornata Mondiale della Madre Terra, mediante una risoluzione delle Nazioni Unite e grazie alle pressione dei popoli del Sud del Mondo che riconoscono la terra da sempre come madre “Pachamama“. Questo cambia la nostra visione sulla terra: passando da merce alla bellezza di madre. Una vera rivoluzione culturale.

Difendiamo MADRE TERRA. 22 Aprile Giornata contro i Crimini Ambientali

IL MOVIMENTO NO PFAS UNITO ACCERCHIA LA MITENI
manifesto_22_aprile_def_yael_cassonDavanti alla fabbrica MITENI ,che ha provocato il più grande inquinamento delle acque d’Europa,il 22 Aprile manifesteremo la nostra rabbia circondando con una lunga catena umana la fabbrica della morte .
Contro i ritardi :
della politica, della sanità, della magistratura, dei sindacati e tutti coloro che non sono intervenuti in 40 anni e avrebbero dovuto e potuto farlo  
Per avere:
-Fonti potabili senza alcuna traccia di pfas e altri inquinanti
-Una politica che tuteli l’ambiente ,le falde acquifere,l’aria e la terra dai ” predatori-devastatori del mercato ” che hanno compromesso il futuro nostro e dei nostri figli
-La chiusura delle fabbriche della morte e la delocalizzazione delle fabbriche pericolose

IL MOVIMENTO NO PFAS UNITO 

PRESENTA

 
una grande giornata di incontro, relazioni, mobilitazione – per la prima volta centrata sul concetto di crimine ambientale – nel giorno mondiale della Terra. Attesi ospiti, associazioni, gruppi, comitati, movimenti da tutta la Regione, da varie parti d’Italia, e non solo.

Maggiori informazioni e evento facebook

“Striscia la Notizia” presenta in due puntate il libro Dipende da noi

Due puntute di “Striscia la notizia” sul libro Dipende da noi

Il programma televisivo molto noto “Striscia la notizia”, di Canale 5,  ha fatto un importante reportage sull’ultimo libro di Adriano Sella “Dipende da noi”, inerente alla proposta di come non diventare complici delle banche armate, boicottandole e scegliende banche etiche, non diventando così complici del commercio delle armi e delle guerre, che stanno generando 65 milioni di rifugiati politici.

Ecco la 1° puntata di 29 marzo

 Clicca qui per vedere il reportage

 

Striscia la notizia

 

Ecco la 2° puntata di sabato 30 marzo

Clicca qui per vedere il reportage della 2° puntata

 

Cambiamento importante: gli italiani bevono molta più acqua del rubinetto

Cambiamento importante per custodire l’acqua come fonte di vita e per celebrare la giornata mondiale dell’acqua: 22 marzo

giornata mondiale dell'acqua

L’acqua del sindaco Il 74 per cento degli italiani sceglie il rubinetto di casa: crisi e fiducia dietro la crescita

Casetta acqua

Uno degli oltre 2.000 chioschi disseminati in Italia che distribuiscono l’acqua del sindaco

 

Gli italiani stanno riscoprendo l’acqua del rubinetto. Per comodità, per il gusto e per il minore costo. Secondo una ricerca realizzata da Open Mind Research, in occasione della Giornata mondiale dell’acqua (22 marzo), il 73,7 per cento della popolazione, nel corso del 2017, ha scelto l’acqua del sindaco e il 44 per cento la utilizza ormai in modo abituale. Sono percentuali che segnano un incremento di circa 10 punti in più rispetto ad appena quattro anni fa. «Siamo in presenza di un cambiamento epocale. Partivamo da zero, con gli italiani prigionieri dell’acqua minerale, e adesso ci ritroviamo con un popolo che ha modificato un suo stile di vita» commenta Lauro Prati, presidente di Acqua Italia, l’associazione delle imprese che realizzano gli impianti per il trattamento degli impianti.

E proprio gli impianti, ovvero i chioschi dell’acqua, rappresentano una delle leve del cambio di paradigma. Nel 2010 erano appena 200 in tutta Italia, adesso siamo a quota 2.021, con il 60 per cento degli impianti concentrati nelle regioni settentrionali. Come funzionano i chioschi? L’offerta ormai è molto ampia, e il cittadino può ritirare acqua naturale o gassata, refrigerata oppure a temperatura ambiente. Il costo medio è di 0,05 euro al litro, con una forchetta tra 0,03 e 0,08 euro, e diverse amministrazioni hanno scelto la strada più vantaggiosa per i residenti: acqua gratis. Con il vantaggio, per i sindaci, di una significativa riduzione dei costi per le bottigliette da raccogliere e da smaltire.

Attorno ai chioschi dell’acqua, ormai conosciuti dal 67 per cento degli italiani, si è rafforzata un’industria di filiera del made in Italy, e per la prima volta l’anno scorso sono arrivate richieste di forniture dall’estero, in particolare dalla Francia e dalla Gran Bretagna, per questo tipo di impianti. «Siamo riconosciuti come un settore all’avanguardia per innovazione e per design in Europa, e questa è un’opportunità per l’economia nazionale» dice Prati.

Ma più degli impianti, sul cambiamento nella fornitura di acqua ha pesato un altro elemento: la sicurezza, ovvero l’eclissi del pregiudizio in base al quale l’acqua del sindaco è più a rischio di contaminazioni chimiche di quella minerale. Tra i consumatori abituali, solo il 14 per cento avanza ancora qualche dubbio, mentre la stragrande maggioranza degli italiani si è convinta che i controlli dell’acqua pubblica siano anche più frequenti di quelli sull’acqua confezionata. Infine, non bisogna sottovalutare l’effetto Grande Crisi. La riduzione della spesa è uno degli indicatori più significativi della neo-sobrietà degli italiani, capaci di modificare, con spirito di adattamento, le più tradizionali abitudini alimentari. Anche in questo caso si parte da un singolare primato: un Paese molto ricco di fonti naturali si ritrova al terzo posto nella classifica mondiale dei consumi di acqua minerale, dopo l’Arabia Saudita, di fatto priva di sorgenti, e il Messico, che sconta enormi problemi di inquinamento.

Resta l’ultimo ostacolo da superare per rendere l’acqua del rubinetto il prodotto finale di un sistema efficace: l’enorme dispersione che avviene all’interno della rete idrica, ormai ridotta a un colabrodo. Secondo i dati dell’Istat, la percentuale media di acqua che non arriva ai rubinetti, e quindi neanche ai chioschi, è del 35,4 per cento, con punte che superano il 70 per in diversi comuni del Mezzogiorno. Uno spreco scandaloso che certo gli italiani, diventati consumatori affezionati dell’acqua del rubinetto, gradiscono sempre meno.  

(fonte: il quotidiano la Stampa Pubblicato il 16/03/2018 – Antonio Galdo)

Donarsi per stare bene: verità esistenziale per il bene stare sociale

Pubblichiamo l’articolo di Adriano Sella (fondatore del movimento Gocce di Giustizia) che rivela una grande verità nascosta nel mistero del Natale, la quale fa cogliere come promuovere il bene stare anche a livello sociale.

Se vuoi stare bene, impegnati nel donarti.

Una grande verità esistenziale rivelataci dal mistero del Natale.

Mi fa sempre molto pensare le testimonianze di persone, anche molti giovani, che dopo aver fatto un’esperienza di dono mediante iniziative di assistenza, di accompagnamento e di liberazione degli altri, soprattutto nei confronti dei più fragili e poveri, affermano quanto benessere hanno percepito dentro di sé e quanto bene hanno ricevuto. Possiamo affermare che nel dare la propria mano, il proprio aiuto e soprattutto la propria vicinanza e solidarietà c’è il segreto dello stare bene. Un movimento invisibile ma importante per dare senso, gusto e felicità alla propria vita.

Incredibile! Per stare bene e per essere felici bisogna dare, donarsi, offrirsi agli altri. Non tanto dando cose e aiuti, ma soprattutto donando se stessi: quello che ciascuno ha dentro e non tanto quello che possiede.

È come dare campo alla propria vita, soprattutto quando non c’è campo e sembra di non esistere perché si è disconnessi. È una vena che irrora sangue nell’organo del senso della vita, facendolo pulsare e generando gusto e felicità.

Questa verità nascosta va contro le pseudo-verità diffuse massiciamente dalla cultura contemporanea basata su un individualismo sfrenato che conduce fino al comportamento “me me frego degli altri”. Facendo concentrare tutta l’attenzione delle persone su se stesse, in una forma di mero narcisismo che da importanza solamente all’immagine, all’apparenza e all’estetica come lifting; e conducendele ad una attenziosa, come pure costosa, cura dell’esteriorità mentre nella propria interiorità sta avanzando un cancro di dimensioni molto preoccupanti che presto porterà alla morte tutta la propria vita.

Dobbiamo postarlo sui social network, dobbiamo twittarlo a tutti: è il verbo “donare” la parola chiave per dare senso e gusto alla vita, è il verbo “dare” che fa campo per far stare meglio se stessi. I care è il comportamento che genera felicità. Realtà invisibile che non si vende nei centri commerciali, ma che è il segreto della felicità umana. Ne sono convinto da molto tempo, facendola diventare una degli assi fondamentali della mia missione per i nuovi stili di vita.

Sono rimasto molto entusiasta nel trovare fondamenti esistenziali e biblici nel libro del biblista p. Ermes Ronchi: “I sentieri del senso passano per il dono, asse portante della storia di Dio. L’uomo per stare bene deve donare. Non ho più dimenticato il dialogo con una grande psichiatra, alcuni anni fa, a proposito di un amico: «se vuole che il suo amico stia bene, deve aiutarlo a “dare”. Ciò che ha e ciò che può. Perchè l’uomo per stare bene deve dare». «Perchè», obiettai, «per stare bene è necessario dare?». Mi rispose con queste parole: «Non lo so, so soltanto che questa è la legge della vita». Nel Vangelo infatti il verbo «amare» si traduce sempre con un altro verbo: «dare». Umile, concreto, semplice. «Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito» (Gv 3,16). Non c’è amore più grande che dare la vita (cfr. Gv 15,13). Il senso dell’esistenza è essere nella vita datori di vita! A uno, ad alcuni, a molti. Vivi se dai vita”.

La risposta antropologica a questo perché ce l’ha data il noto teologo della liberazione, Leonardo Boff, quando approfondisce l’importanza vitale del prendersi cura dell’altro non come atto di generosità ma come verità antropologica: “Questo significa che la cura la troviamo nella radice primaria dell’essere umano, prima ancora che egli faccia qualsiasi cosa. Ogni azione viene sempre accompagnata ed è impregnata di cura. Questo significa riconoscere la cura come un modo di essere essenziale, sempre presente e irriducibile ad altra realtà anteriore. È una dimensione fontale, originaria, ontologica che è impossibile alterare completamente. Un modo-di-essere non è un nuovo essere. È un modo dell’essere stesso di strutturarsi e di farsi conoscere. La cura fa parte della natura e della costituzione dell’essere umano. Il modo-di-essere caratterizzato dalla cura manifesta in modo concreto com’è l’essere umano. Senza la cura cesserebbe di essere umano. Se non riceve una cura premurosa dalla sua nascita fino alla morte, si destruttura, viene meno, perde il senso e muore. Se nel corso della sua esistenza non facesse con cura tutto ciò a cui mette mano, finirebbe per pregiudicare se stesso e distruggerebbe tutto ciò che gli sta attorno. Per questo la cura deve essere intesa come parte dell’essenza umana (che risponde alla domanda: cos’è l’essere umano?). La cura deve essere presente in tutto. Secondo Martin Heidegger: «L’espressione cura sta a indicare un fenomeno ontologico-esistenziale fondamentale». In altre parole: un fenomeno che è la base che rende possibile l’esistenza umana in quanto umana”.

Prendersi cura degli altri, donando se stessi nel dare soprattutto amore, solidarietà e vicinanza, significa realizzare noi stessi e generare dal profondo del nostro cuore benessere, felicità e senso della vita. Non dobbiamo però scambiare questo “dare” nell’offrire solo e appena aiuti materiali e cose, ma soprattutto noi stessi come l’espressione di amore più bella e desiderata dagli altri. È la verità che ci è stata rivelata dal mistero del Natale: un Dio incarnato per amore come dono all’umanità, raggiungendo così la pienezza del suo essere il Dio-con-noi.

Allora, se vuoi davvero stare bene impegnati nel dare amore agli altri, soprattutto ai più fragili e poveri. Donarsi è voce del verbo stare bene.

Per scaricare il pdf   Donarsi per stare bene