Il 21 dicembre non è la fine del mondo,
ma l’avvento di un nuovo ciclo per l’umanità, secondo la profezia dei Maya.
Appello per diventare tutti Missionari dell’Arcobaleno
facendo iniziare il nuovo ciclo della vita cosmica
Ormai è diventata una credenza diffusa che la profezia dei Maya indichi la fine del mondo per il 21 dicembre 2012, nel giorno del solstizio invernale per l’emisfero Nord e di quello estivo per l’emisfero Sud. Mentre la scienza del popolo Maya, secondo gli stessi indios (maya, aztechi, quechua, lakota, dakota…), ha rivelato molto in anticipo, mediante il suo calendario, la fine di un ciclo breve (5.125 anni), chiamato anche non tempo, e l’inizio di un nuovo ciclo (25.625 anni).
Non si tratta quindi della fine del mondo, come i mass media stanno diffondendo da tempo, ma l’inizio di una nuova era: dove l’umanità si rende finalmente responsabile e solidale nei confronti della madre terra, generando un rapporto di armonia e di unità.
Questa verità verrà annunciata anche da un grande incontro internazionale in Bolivia, che verrà realizzato dal 20 al 22 dicembre all’Isla del Sol del lago Titicaca, il lago navigabile più alto del mondo (3812 metri sul livello del mare), dove rappresentanti di diversi popoli di Indios (maya, aztechi, quechua, lakota, dakota e tanti altri), insieme con tanti altri gruppi e cittadini, sotto la presidenza dell’indio Evo Morales, l’attuale presidente della Bolivia. La convocazione per l’incontro internazionale dichiara che si chiude il ciclo del non-tempo per poter accogliere il nuovo ciclo: tempo di equilibrio e di armonia per la Madre Terra.
L’appello di convocazione riprende anche la scienza del popolo Lakota, la quale rivela che quando la terra starà per morire e quando l’umanità si troverà nel caos, ci saranno persone vigorose, chiamati i guerrieri dell’Arcobaleno che dal Sud verranno a restituire alla Madre Terra l’equilibrio e l’armonia. Come pure la scienza del popolo Hopi rivela che quando la terra sarà malata e gli animali staranno scomparendo, allora arriverà una tribù con persone di tutte le culture, conosciute come guerrieri dell’Arcobaleno, che aiuteranno a restaurare l’antica bellezza della Terra.
Anche un grande filosofo e teologo francesce, Pierre Teilhard de Chardin, aveva già dichiarato nel 1923, l’evento di una nuova era: l’irruzione nella Noosfera, dopo la geosfera e la biosfera. Si tratta dell’era quando l’umanità entrerà in uno stato di coscienza collettiva, scaturita dall’interazione fra le menti e i cuori uniti: “stiamo assistendo ad un fenomeno nuovo, sta emergendo un nuovo tipo di coscienza, a livello planetario, una nuova logica, quella della complessità, una nuova cosmologia. L’essere umano si percepisce come figlio e figlia di questa terra. Camminiamo verso l’irruzione di una nuova coscienza collettiva, una noosfera, come in antecedenza erano sorte l’atmosfera, la biosfera, l’antroposfera. Siamo forse all’antivigilia dell’irruzione di un fenomeno nuovo nel processo della cosmogenesi. La coscienza sempre più planetaria, la percezione di essere corresponsabili di ciò che accade alla natura e all’umanità consentirebbero la realizzazione, nell’ipotesi di Teilhard de Chardin, della noosfera (la sfera della mente unificata). Saremmo all’antivigilia dell’implosione di qualcosa di inaudito nella storia del pianeta (…). Alcuni aspettano, in tempi brevi, l’onda zero, quando dovrebbe emergere la noosfera (la nuova era planetaria). Tutto ciò che ogni persona fa o tralascia di fare concorre o si oppone alla creazione di questa nuova fase dell’umanità. Il fenomeno della nuova civiltà che emerge rappresenta una sfida per tutte le religioni, in particolare per il cristianesimo” ha dichiarato il teologo della liberazione Leonardo Boff.
Credo fermamente che siamo di fronte ad una nuova era. Tutte le reti sociali, a livello locale, regionale, continentale e planetario, formate in questi anni da tante persone di varie culture, popoli e religioni, stanno dimostrando l’incontro e l’interazione di tante menti e cuori umani che sognano, vogliono e s’impegnano già per rifare tutte le relazioni nei confronti di Madre Terra, come pure con tutto l’Universo, verso l’armonia e l’unità cosmica.
Per cui, il 21 dicembre siamo chiamati a diventare i Missionari dell’Arcobaleno per poter avviare una nuova aurora, come ci chiamava a fare il grande vescovo Tonino Bello: “Bisogna forzare l’aurora a nascere, crediamoci. Forziamo l’aurora. È l’unica violenza che ci è consentita”.
L’arcobaleno è il simbolo dell’unione del cielo e della terra (unione cosmica) mediante la diversità di tanti colori con l’unità di tutti gli esseri viventi.
È il tempo dello Spirito che soffia dove vuole e in ogni luogo, chiamandoci a riscattare la ragione del cuore, l’intelligenza emotiva e sensibile con la prassi equa e solidale, unendo così le menti con i cuori di tutti. Inizia finalmente l’era del primato della spiritualità sulla religione: lo Spirito di Dio è libero di agire dove vuole e non si lascia mai imprigionare dagli umani, generando uomini e donne, di ogni cultura e popolo, responsabili e coraggiosi nella cura di madre terra e dell’armonia cosmica.
Faccio un appello a tutti per metterci in comunione con tutte le persone dell’Arcobaleno dell’emisfero Sud che si troveranno in Bolivia, nel 21 dicembre, per dare apertura al nuovo ciclo dell’equilibrio e dell’armonia.
Rivolgo a tutti noi dell’emisfero del Nord la chiamata di essere oggi i Missionari dell’Arcobaleno che sanno costruire armonia e unità con Madre Terra e con tutto l’Universo, rendendo possibile l’inizio della nuova era dove l’umanità diventa finalmente responsabile del futuro del pianeta, mediante la cura e la profonda solidarietà nei confronti di tutti.
Per cui, invito a vivere il 21 dicembre, personalmente oppure insieme con altre persone, attraverso un momento di spiritualità che possa generare una profonda unità con Madre Terra e una viva armonia con l’Universo, insieme a tutta l’umanità .
La proposta è di fare una sosta cosmica, alle ore 12.00 del 21 dicembre, nel momento dello solstizio invernale che avviene precisamente alle ore 11.11 nel 2012, per prendere maggiore coscienza della nostra responsabilità a partire dai gemiti sempre più gravi di Madre Terra e per sentire la chiamata ad essere i Missionari dell’Arcobaleno. Questa breve sosta di 15 o 30 minuti, può essere realizzata a livello personale, oppure a livello comunitario, terminando con un impegno vivo e coraggioso di rendere possibile non la fine del mondo ma l’inizio di una nuova era.
Che i tanti colori dell’arcobaleno possano prenderci per mano e condurci verso l’armonia cosmica e una reale unità con Madre Terra!
Padova 11 dicembre 2012
Adriano Sella
(missionario dei nuovi stili di vita)
Per chi vuole sottoscrivere l’appello, entri nel sito: www.contemplazionemissione.wordpress.com,