Il sentiero della sobrietà

IL SENTIERO DELLA SOBRIETÀ

Che cos’è?

Il sentiero della sobrietà è un percorso, in forma di sentiero,
dove le persone sono invitate a sostare durante le 20 fermate
indicate da cartelli che sono stati installati lungo il percorso.
Questo sentiero educa a capire cos’è la sobrietà e cosa fare
per poter viverla, alla luce della bella enciclica Laudato si’ di papa
Francesco..
Ci sono 20 soste da fare, seguendo i cartelli esposti lungo il
cammino e contrassegnati dal numero.
Nei pannelli ci sono delle frasi, slogan, immagini e foto, che aiutano a capire che cos’è la
sobrietà e cosa si può fare, per poter viverla mediante nuovi stili di vita.
Le persone sono invitate a rallentare, per fermarsi a leggere, osservare e contemplare le
proposte esposte nei cartelli, parlandone con coloro che stanno camminando insieme.

Come realizzarlo?

  • Il sentiero della sobrietà è da realizzarsi all’esterno dove c’è uno spazio di verde (giardino,
    parco, bosco…). Bisogna ricostruire un sentiero lungo più o meno un chilometro, dove
    vanno collocati i 20 cartelli sostenuti da un paletto che viene impiantato sulla terra.
  • All’inizio del sentiero bisogna mettere una bella insegna o striscione (vedi l’allegato) che
    indica dove parte il sentiero e poi le fermate devono essere indicate dai numeri.
  • All’inizio bisogna installare il cartello n. 0 che presenta brevemente il sentiero e come
    farlo (vedi il file del cartello iniziale che è da aggiornare in base a dove viene installato il
    sentiero)..
  • Alla fine del sentiero va installato il cartello n. 21 che è un Grazie, con alcune informazioni
    (vedi il file dell’ultimo cartello che è da aggiornare in base a dove viene installato il
    sentiero).

Occorrente per il sentiero:

Realizzazione e promozione:
Il sentiero della sobrietà è stato realizzato dalla Commissione Nuovi Stili di Vita di Padova. Oggi
viene promosso e continuamente aggiornato dal Movimento Gocce di Giustizia di Vicenza.

 

Nuovi stili di vita alla luce del Vangelo

Locandina

Locandina

Domenica 4 giugno ultimo appuntamento con il percorso di laboratori interrativi “Nuovi stili di vita alla luce del Vangelo” presso il convento Santa Maria del Cengio a Isola Vicentina.

Sarà proposto il laboratorio “le vie del cibo” a cura di Adriano Sella e del movimento Gocce di Giustizia, il laboratorio biblico e il laboratorio poetico.
Inoltre, alle 18:00, “Aperitivo con Madre Terra” proposto da alcune aziende agricole locali”. Per tutti i dettagli vedere la locandina.

Vi aspettiamo!

La rivoluzione dei contadini siciliani, 3.000 ettari di grani antichi contro le multinazionali

Il ritorno della biodiversità in agricoltura, parte dalle spighe del frumento locale. Per migliorare l’ambiente, l’alimentazione e la salute

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TORNANO i grani antichi in Sicilia. Tornano a riempire i campi, ricostruiscono paesaggi, arricchiscono la biodiversità di un’agricoltura che da decenni ha ridotto a poche specie super selezionate il frumento dell’isola che fu uno dei granai dell’Impero romano. Ufficialmente sono solo 500 ettari, ma c’è chi parla di 3.000. I contadini che stanno passando al biologico e al recupero delle sementi locali crescono di anno in anno, si associano, mettono in piedi filiere alimentari e fanno cultura, oltre che coltura.

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Foto: Bari – L’Altro Vertice – Molti più di 7!

Dall’11 al 13 maggio nella città di Bari si è tenuto il G7, il vertice fra i ministri delle finanze di Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito, Stati Uniti e Canada.
Durante queste giornate, il centro cittadino di Bari si è trasformato un’enorme zona rossa, chiusa e militarizzata, dove sono state prese decisioni che riguardano tutte e tutti noi.
Il 12 e il 13 maggio si è svolto al Parco Due Giugno l’ AltroVertice organizzato dal coordinamento Molti più di 7: due giorni di dibattiti, laboratori, iniziative ludiche anche per i più piccoli,assemblee, concerti.

Uno spazio di discussione, partecipazione, democrazia reale, in opposizione al G7 che ha coinvolto tutta la popolazione.

Anche il Movimento Gocce di Giustizia ha partecipato, proponendo i laboratori dell’impronta idrica e delle filiere del cioccolato.

Aggiornamento laboratorio impronta idrica

DSC_0293Il materiale per il laboratorio sull”impronta idrica è stato aggiornato. Scaricate i nuovi file per la piramide dell’acqua e l’istogramma del consumo domestico dell’acqua sulla pagina del laboratorio:

http://www.goccedigiustizia.it/laboratori/impronta-idrica/

Il laboratorio ha come finalità educare al consumo responsabile nei confronti dell’acqua, facendo cogliere i consumi dell’acqua a livello domestico e sui prodotti della nostra tavola, sensibilizzando anche sulle problematiche inerenti al grande bene comune che è l’acqua. Il laboratorio vuole trasmettere un forte appello per la custodia dell’acqua perché è la madre della vita.


Adriano Sella e il movimento Gocce di Giustizia

Nuovi Stili di Vita alla luce del Vangelo: La Boicottega

Locandina nuovi stili 7 maggioDomenica 7 maggio, dalle 15.30 alle 17.00 e dalle 18.00 alle 19.30, quarto appuntamento con il Percorso di laboratori interattivi, “Nuovi Stili di Vita alla luce del Vangelo“, presso il Convento di S. Maria del Cengio a Isola Vicentina.

Adriano Sella e il movimento Gocce di Giustizia, propongono il laboratorio della Boicottega, Per educarci al consumo responsabile e promuovere, con i nostri acquisti, un’economia di giustizia.

E inoltre saranno proposti il Laboratorio biblico e il laboratorio poetico.

Per tutti i dettagli visualizza la locandina

Laboratorio: Origami relazionali e relazioni umane

volti-a-cerchioOrigami relazionali e relazioni umane

per riscattare la bellezza e l’importanza delle relazioni umane.

Questo laboratorio ha come obiettivo aiutare a riscoprire la bellezza e l’importanza delle relazioni umane, in modo da riscattarle per dare gusto e sapore alla propria vita.

Scarica tutto il materiale dal menu laboratori o al seguente collegamento:

http://www.goccedigiustizia.it/laboratori/relazioni-umane/

 

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Dieci anni di smartphone, Greenpeace: l’impatto sul pianeta è devastante

La media di utilizzo è di soli due anni. Occorre riciclare i rifiuti elettronici.

In occasione del World mobile congress di Barcellona, Greenpeace ha presentato il rapporto “From Smart to Senseless: The Global Impact of Ten Years of Smartphones” che sottolinea che «Negli ultimi dieci anni, la produzione e lo smaltimento di smartphone hanno avuto un impatto significativo sul nostro pianeta».

Smatphone-recuperoIl rapporto fornisce una panoramica dell’aumento dell’uso degli smartphone in tutto il mondo, a partire dal lancio del primo IPhone nel 2007, e del loro impatto sul nostro pianeta e rivela che «Dal 2007 sono stati usati per la produzione di smartphone all’incirca 968 TWh, quasi l’equivalente di un anno di fabbisogno energetico dell’India. I dispositivi contribuiscono significativamente alla grande crescita dei rifiuti elettronici prodotti: si prevede di arrivare a 50 milioni di tonnellate nel 2017».

I dati presentati da Greenpeace sono impressionanti:  Dal 2007 a oggi sono stati prodotti 7,1 miliardi di smartphone.   Solo nel 2014, secondo uno studio della United Nations University, sono stati prodotti 3 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici legati alla produzione di smartphone. Meno del 16% dei rifiuti elettronici globali viene riciclato.      Solo due modelli su tredici, esaminati come parte delle ricerca da Greenpeace Usa e iFixit, avevano batterie facilmente sostituibili. Questo significa che, quando la batteria inizia a scaricarsi, i consumatori sono costretti e sostituire l’intero dispositivo. Negli Stati Uniti gli smartphone vengono usati per un periodo medio di 26 mesi (circa due anni).   Nel 2020 le persone che posseggono smartphone saranno 6,1 miliardi, ovvero circa il 70% della popolazione globale.

L’autrice dello studio, Elizabeth Jardim,  corporate campaigner di Greenpeace Usa, sottolinea che «Se tutti gli smartphone prodotti nell’ultimo decennio fossero ancora in uso, ce ne sarebbero abbastanza per ogni persona sul pianeta. I consumatori sono spinti a cambiare telefonino così spesso che la media di utilizzo è di soli due anni: l’impatto sul pianeta è devastante. Quando si considerano tutti i materiali e l’energia richiesta per realizzare questi dispostivi, la loro durata e il basso tasso di riciclo, diventa chiaro che non possiamo continuare su questa strada. Abbiamo bisogno di dispositivi che durino più a lungo e, in sostanza, abbiamo bisogno di aziende che adottino un nuovo modello di produzione circolare».

Per questo Greenpeace chiede all’intero settore IT di «adottare un modello di produzione circolare, in modo da affrontare alla radice molte di queste sfide ambientali».

Secondo Greenpece, «Un caso esemplare è quello di Samsung, che dovrebbe impegnarsi pubblicamente al riciclo del Galaxy Note 7s, riducendo al minimo l’impatto sulle persone e sull’ambiente. Invece non è ancora chiaro cosa intenda fare con i 4,3 milioni di telefonini che ha ritirato dal commercio».

Fonte: greenreport.it