Gli accordi sul clima di Parigi sono messi a rischio dai mancati sforzi delle più grandi banche commerciali di ridurre i loro finanziamenti alle imprese che si occupano di combustibili fossili e, in particolare, carbone. Questa la denuncia di un report pubblicato nei giorni scorsi da una coalizione di organizzazioni tra cui figurano BankTrack, Friends of the Earth France, Market Forces, Rainforest Action Network.
A un anno dal vertice sul clima di Parigi, il report “Still Coughing up for Coal: Big Banks after the Paris Agreement” identifica le allarmanti lacune di 22 tra le più grandi banche australiane, europee e statunitensi. A causa della scarsa copertura della polizza che le banche stanno applicando ai loro portafogli di petrolio e gas, in cui il finanziamento è in piena espansione, il rapporto si concentra esclusivamente sulle restrizioni dei finanziamenti al carbone che vengono lentamente introdotti presso le banche.
Sulla base delle conclusioni del rapporto, gli autori invitano le banche a fermare tutti i finanziamenti che espanderebbero l’industria del carbone e a dismettere gli asset delle società che operano nel campo del carbone entro il 2020, al fine di garantire un abbandono controllato delle infrastrutture del carbone esistenti.
Anche le banche che hanno fatto maggiori passi avanti, come Crédit Agricole e Société Générale, continuano a essere coinvolte in progetti di energetici che coinvolgono il carbone altamente controversi, come Cirebon 2 e TJB2 in Indonesia. Le due banche francesi di recente si sono impegnate a concludere i finanziamenti di tutti i nuovi impianti a carbone nel mondo, ma non hanno ancora pensato di sottrarsi al finanziamento per questi due progetti, nonostante rischino di subire contraccolpi dal punto di vista reputazionale.
Molte delle principali banche hanno chiaramente riposato sugli allori fino alla COP21 dello scorso anno. Tuttavia, con l’accordo di Parigi attualmente in vigore, le banche devono svegliarsi e interrompere immediatamente il finanziamento dell’espansione dell’industria del carbone. La graduale eliminazione del carbone deve essere la priorità assoluta per qualsiasi banca sedicente “campione del clima”, così come devono affrontare il loro supporto multimiliardario e senza restrizioni a gas e petrolio.
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Fonte: www.nonconimieisoldi.org