Polemica Nutella, Ségolène chiede scusa su Twitter. Il commento di Carlo Petrini

Milano (askanews) – “Chi solleva le querelle deve avere il fisico di sostenerle perchè se poi al primo impatto chiede scusa, la querelle non sta in piedi”. Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, dice la sua sull’attacco sferrato dal ministro dell’Ecologia francese, Segolene Royal, alla Nutella. Ministro che per altro nell’arco di poche ore ha ritirato le accuse e chiesto scusa. “I politici – ha notato Petrini – sono abituati a dire le cose e a smentirle, almeno questo ha chiesto scusa”.
Sul banco degli imputati c’è l’olio di palma, per produrre il quale intere foreste vengono distrutte soprattutto in Paesi come Indonesia e Malesia. “L’olio di palma è usato in abbondanza nell’industria alimentare in genere – ha osservato il fondatore di Slow Food – quindi si auspica una riduzione da parte di tutti perchè fa innanzitutto bene alle popolazioni che hanno subito la distruzione di ecosistemi e in secondo luogo anche alla salute anche se forse questo è meno importante rispetto all’impatto che ha avuto sugli ecosistemi”.

Non mangiare più la Nutella per salvare il pianeta

nutella“Non mangiare più la Nutella per salvare il pianeta”. E’ l’ultima battaglia del ministro francese dell’Ecologia, Ségolène Royal, che intervistata in diretta tv al Grand Journal di Canal +, ha invitato i telespettatori a non mangiarne più per contribuire a salvare il pianeta. Royal ha insistito sul fatto che “la deforestazione massiccia che come conseguenza ha anche il riscaldamento climatico”. E la deforestazione è causata anche dall’uso dell’olio di plama, contenuto nella Nutella.

Fonte: www.ansa.it

Data: 16/06/2015

Crescita sprint per Fairtrade: +18% nel 2014

fairtradeIl valore del venduto del commercio equo certificato raggiunge i 90mln di euro: +11% a volume per le banane e +29% per lo zucchero di canna. Presentato oggi a Expo il rapporto annuale di attività in un incontro sulle filiere agricole sostenibili che ha messo a confronto produttori agricoli cubani, Ferrero e Coop Italia.

Milano, 10 giugno 2015. La crescita delle vendite dei prodotti equosolidali Fairtrade in Italia non si arresta, e il valore del venduto nel 2014 raggiunge i 90mln di euro, pari al +17,8% rispetto all’anno precedente. Questi i dati presentati oggi da Fairtrade Italia a Expo 2015, in occasione dell’incontro “Fairtrade energia positiva per le persone e l’ambiente” che si è svolto in mattinata presso il Conference centre.

Una crescita continua. Il prodotto più venduto a volume si conferma la banana, che aumenta del +11% superando le 10.000 tonnellate. Interessante anche il risultato del resto della frutta fresca, in lattina e in purea, il cui volume complessivamente segna +29%. La crescita dello zucchero di canna, sia per il consumo domestico che per l’utilizzo all’interno di prodotti confezionati, si attesta complessivamente al +29%, superando le 2.000 tonnellate (2.177). E grazie al lancio, avvenuto lo scorso anno, dei nuovi programmi commerciali Fairtrade Sourcing Programs, le prospettive di sviluppo di quest’ultimo prodotto sono molto interessanti per il futuro.

La crescita molto positiva del 2014, segue un trend consolidato negli ultimi anni, ed è una prova che le persone sono sempre più attente alla sostenibilità assicurata dalla certificazione, anche nel difficile momento di crisi economica che sta vivendo il nostro paese- ha dichiarato Paolo Pastore, Direttore di Fairtrade Italia – Ad oggi abbiamo 145 aziende in Italia partner del circuito e con 700 items di prodotto diversi siamo presenti in più di 5.000 punti vendita: siamo molti orgogliosi di poter crescere insieme alle nostre aziende e ai nostri produttori”.

Oggi siamo a Expo anche per ricordare il ruolo cruciale che i piccoli produttori agricoli dei Paesi in via di sviluppo svolgono per nutrire il pianeta: sono loro che producono il 75% di tutto il caffè e il 90% di tutto il cacao consumati a livello globale. Ciononostante circa la metà di questi lavoratori soffre la fame ed è intrappolata in uno stato di povertà- ha dichiarato Giuseppe di Francesco, Presidente di Fairtrade Italia – Ogni ragionamento sulla nutrizione globale deve includere anche i lavoratori della terra più svantaggiati, e avere il coraggio di riportare al centro le persone. Questo è l’impegno di Fairtrade per un futuro migliore per tutti”.

Buone pratiche di sostenibilità lungo le filiere. All’evento di presentazione dei dati di vendita sono intervenuti oltre a Presidente e Direttore del Consorzio, anche Elena Meneghetti, product and key account manager in Fairtrade Italia, e due rappresentanti di coltivatori di canna da zucchero di Cuba, Manuel Alonso Padilla, Direttore progetti di ATAC Asociacion tecnicos azucareros de Cuba e Emerio Santana Dominguez, Presidente della UBPC (Unidad Básica de Producción Cooperativa) Pita.

Expo 2015 è un’opportunità eccezionale per esporre i passi avanti nello sviluppo del Fairtrade nelle cooperative di Cuba che producono zucchero di canna biologico” ha dichiarato Padilla. “ È un momento per uno scambio con molte istituzioni che sono interessante al nostro prodotto. Siamo molto contenti e ringraziamo Fairtrade Italia per questa opportunità” ha proseguito Santana Dominguez.

Tra i partner commerciali presenti all’incontro Aldo Cristiano, Director cocoa procurement Ferrero, azienda che nel 2014 ha annunciato un programma di approvvigionamento di 20.000 tonnellate di cacao Fairtrade in un triennio attraverso i Fairtrade Sourcing Programs, come parte integrante della propria strategia di sostenibilità; Ray De Allende, Illovo sugar company, trader di zucchero certificato; Roberto Nanni, Responsabile strategia prodotto Coop, la catena di supermercati con più ampia scelta di prodotto Fairtrade a livello nazionale.

Essere qui per noi è frutto di un impegno tenace e continuo che data da vent’anni– ha commentato Roberto Nanni, responsabile strategia del prodotto Coop – Coop è l’esempio di come di come si possano intrattenere relazioni commerciali equilibrate per prezzo e modalità di pagamento, con i fornitori del Sud del mondo come con i fornitori italiani. Ed è anche un’esperienza di successo; nel tempo non solo abbiamo allargato l’offerta arrivando oggi a includere 40 prodotti etici ma anche triplicando il fatturato nell’arco degli ultimi dieci anni con tutto ciò che ne consegue in termini di ricaduta sulle popolazioni locali”.

L’incontro è stata coordinato da Cristina Lazzati, Direttrice Mark up e GDO Week.

Fonte: http://www.fairtradeitalia.it     10/06/2015

Rinviato il voto sul TTIP

Rinviato l’atteso voto del Parlamento europeo sul Ttip, il Trattato di libero scambio tra Ue e Usa, voto previsto lo scorso 10 giugno. Decisione presa dal Presidente dell’Europarlamento Martin Schulz, alla luce del fatto che sono stati presentati oltre 200 emendamenti e molte richieste di voto disgiunto.

Per maggiori informazioni visita i seguenti link.

http://www.greenpeace.org/italy/it/News1/Rinviato-il-voto-sul-TTIP/ (greenpeace.org)

http://stop-ttip-italia.net/voto-su-ttip-rinviato-teniamoli-docchio/ (stop-ttip-italia.net)

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/06/10/ttip-il-parlamento-ue-rimanda-il-voto-una-doppia-vittoria/1764012/ (ilfattoquotidiano.it)

 

Calcola la tua Impronta Ecologica

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Calcola la tua Impronta Ecologica!

L’impronta ecologica misura l’area biologicamente produttiva di mare e di terra necessaria a rigenerare le risorse consumate da una popolazione umana e ad assorbire i rifiuti prodotti. Utilizzando l’impronta ecologica è possibile stimare quanti “pianeta Terra” servirebbero per sostenere l’umanità, qualora tutti vivessero secondo un determinato stile di vita. Confrontando l’impronta di un individuo (o regione, o stato) con la quantità di terra disponibile pro-capite (cioè il rapporto tra superficie totale e popolazione mondiale) si può capire se il livello di consumi del campione è sostenibile o meno.

L’umanità ha bisogno di quello che ci fornisce la natura, ma come sappiamo quanto stiamo utilizzando e quanto abbiamo a disposizione?

Misurando l’Impronta della popolazione — di un individuo, una città, un’azienda, una nazione, o di tutta l’umanità — possiamo valutare la pressione che esercitiamo sul pianeta, per aiutarci a gestire le nostre risorse ecologiche più giudiziosamente e ad agire individualmente e collettivamente a sostegno di un Mondo in cui le persone riescano a vivere entro i limiti del pianeta.

Dal 2003, il Global Footprint Network (GFN), organizzazione internazionale no-profit a cui partecipano Università, organizzazioni non governative, imprese, ecc. è impegnato a fornire strumenti e ad elaborare programmi che possano aiutare i paesi a prosperare in un mondo dalle risorse sempre più limitate. Il Global Footprint Network mira ad accelerare l’uso dell’impronta ecologica, da parte dei decisori politici, così come delle istituzioni finanziarie e le agenzie di sviluppo internazionali, quale principale mezzo di contabilità delle risorse.

Fra gli strumenti informativi che il GFN mette a disposizione sul proprio sito, fra cui report, newsletter, filmati e interviste, case stories, vi è anche il “Footprint Calculator” che, attraverso un semplice test, settato sul paese di appartenenza, calcola quanta superficie terrestre ci vuole per sostenere il proprio stile di vita. Una volta terminato il quiz, ognuno sarà in grado di scoprire quale sono le aree su cui impatta maggiormente e comprendere cosa fare per alleggerire il suo “peso”.Footprint – schermata di esempio
Poiché il sistema calcola l’Impronta ecologica in base ai dati regionali sul consumo di risorse, ottenuti tramite la collaborazione con i diversi patner locali, ad oggi è possibile svolgere il test scegliendo pochissime nazioni, fra cui l’Italia.
Le domande in base alle quali avviene il calcolo spaziano dalle abitudini alimentari, alla spesa dedicata a elettrodomestici e vestiti, a quali mezzi di trasporto sono usati quotidianamente, ecc. Il risultato sarà una tabella riassuntiva che mostrerà qual è la propria impronta ecologica e come si possa agire per migliorarla.

http://www.footprintnetwork.org/it/index.php/GFN/page/calculators/

I padroni del nostro cibo

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I padroni del nostro cibo” è l’ultimo dossier realizzato dal Centro nuovo modello di sviluppo (http://www.cnms.it/).

Esso racconta con 22 infografiche il viaggio degli alimenti dalla chimica al piatto, ed elenca -e presenta- le più grandi multinazionali che gestiscono quello che considerano un business badando solo al profitto. “Quelle stesse che si presentano all’Expo 2015 come le salvatrici dell’umanità mentre hanno a cuore solo i loro interessi” scrive Francesco Gesualdi presentando il dossier.

Scarica il dossier in formato PDF:

Che inizia raccontando la filiera del cibo:

“Nella logica capitalista, la terra è solo un substrato da usare per la miscelazione di ingredienti industriali con l’obiettivo di ottenere quantità crescenti di prodotti da vendere. Per questo il viaggio nell’agricoltura comincia dalle imprese di sementi, pesticidi e fertilizzanti.
Tolti i piccoli agricoltori, che producono per sé o per il mercato locale, nel mondo rimangono pochi milioni di imprese agricole, che pur essendo di grandi dimensioni, sono in una posizione di forte dipendenza nei confronti delle imprese chimiche che impongono prezzi elevati sui loro prodotti, e dei grossisti che impongono prezzi stracciati su ciò che comprano.
Pochi grossisti fungono da acquirenti esclusivi delle principali derrate agricole. Il che li rende così potenti da decidere loro cosa e come deve essere prodotto, lasciando agli agricoltori tutti i rischi commerciali e finanziari.
I grossisti rivendono alle imprese industriali. In certi casi (es. caffè, cacao, zucchero) le imprese di trasformazione comprano direttamente dai produttori con la stessa arroganza dei grossisti.
Le imprese di trasformazione rivendono ai supermercati che a loro volta vendono ai consumatori”. (da www.altreconomia.it)

Scarica il dossier dal sito del Centro nuovo modello di sviluppo:

http://www.cnms.it/categoria-argomenti/17-imprese-e-consumo-critico/165-i-padroni-del-nostro-cibo

Milano Fair City: Fiera Mondiale del Commercio Equo e Solidale

Milano Fair City è la Fiera Mondiale del Commercio Equo e Solidale. È organizzata da WFTO e AGICES-Equo Garantito.

Si svolge a Milano, alla Fabbrica del Vapore, in via Procaccini 4, da giovedì 28 a domenica 31 maggio. L’ingresso è gratuito.

Orari
Milano Fair City è aperta ai visitatori con i seguenti orari:
Giovedì 28 maggio, h. 12-18 per B2B, h. 18-21 per il pubblico
Venerdì 29 maggio, h. 9-21
Sabato 30 maggio, h. 9-23

L’inaugurazione sarà alle 18 di giovedì 28 maggio.

Visita Milano Fair City
A Milano Fair City parteciperanno oltre 180 espositori: produttori, associazioni e importatori di Commercio Equo e Solidale da tutto il mondo e dall’Italia, realtà di economia solidale, agricoltura biologica, turismo responsabile, finanza etica, energie da fonti rinnovabili e molte altre, associazioni culturali che promuovono i valori della sostenibilità e del rispetto dei diritti e dell’ambiente, oltre a istituzioni, enti e fondazioni.

Che cosa fare a MFC
Partecipa a uno dei 50 eventi del programma di Milano Fair City: incontri con personalità di alto livello, workshop, degustazioni e molto altro. Scopri tutto il programma della World Fair Trade Week.

http://www.fairtradeweek2015.org/fair/

EquoApp, l’applicazione dedicata al Commercio Equo e Solidale

unnamedAGICES-Equo Garantito è l’associazione di categoria delle organizzazioni di Commercio equo e solidale italiane. Rappresenta nel Paese, nella società civile, con i media e le istituzioni locali e nazionali le esperienze e la cultura dei suoi Soci: organizzazioni non profit e Botteghe del Mondo che promuovono i prodotti e i principi di un’economia di giustizia.
Il 9 maggio scorso, in occasione della Giornata Mondiale del Commercio equo e solidale, AGICES-Equo Garantito ha lanciato la sua EquoApp, la prima applicazione per smartphone e tablet dedicata al Fair Trade italiano.

Con EquoApp, gratuita, è possibile geolocalizzare le botteghe “Equogarantite”, Botteghe del Mondo piu vicine e gli altri punti vendita che vendono i prodotti del Commercio Equo e Solidale in Italia, trovare i ristoranti che utilizzano prodotti equi e solidali più vicini, usufruire di sconti e promozioni dedicati, restare sempre informati sulle novità e ricevere informazioni sugli eventi e le attività in programma.
L’applicazione e gia disponibile su Google Play per dispositivi Android, e su Apple Store per iPhone e iPad.
Per saperne di più visita www.equogarantito.org.

Ferma il TTIP!

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COS’È IL TTIP?

Il Trattato transatlantico sul commercio e gli investimenti (Transatlantic Trade and Investment Partnership – TTIP) è un trattato di libero scambio che l’Unione Europea è chiamata a concludere con gli Stati Uniti.

Questa trattativa, con la scusa di un’armonizzazione delle normative sul libero commercio, antepone il mercato e gli interessi privati a quelli della collettività e apre ad una riduzione degli standard sociali e ambientali.

Le trattative sul TTIP si sono svolte finora a porte chiuse: Parlamenti nazionali e cittadini non sono adeguatamente informati su normative che potrebbero invece incidere sui loro diritti.

Il TTIP è una minaccia per la nostra democrazia e per l’ambiente. Insieme possiamo fermarlo: diritti, natura e beni comuni non sono delle merci. Tra poche settimane il Parlamento EU dovrà pronunciarsi sul TTIP: Scrivi subito ai Parlamentari europei e chiedi di bloccare il negoziato!

I DIRITTI E L’AMBIENTE NON SONO IN VENDITA!

http://stop-ttip.greenpeace.it

22 aprile: Giornata Mondiale di Madre Terra

Il 22 Aprile si celebra la giornata mondiale della Terra, voluta dall’ONU nel lontano 22 aprile 1970 allo scopo di evidenziare la necessità di utilizzare in modo responsabile e sostenibile le risorse del pianeta Terra così da garantirne la vita di tutti gli esseri viventi. Viene trasformata nella giornata mondiale di Madre Terra nel 2009 grazie alla pressione dei paesi dell’America Latina.

Il tema di quest’anno è il seguente : “È il nostro turno di condurre”. E quindi sta a noi condurre Gaia (come viene chiamata dal mondo laico), o Madre Terra (come viene definitiva dai popoli indigeni), verso un futuro pieno di vita.

Lo stesso Papa Francesco è intervenuto a favore della Festa della Terra, ricordando la necessità di custodire il nostro Pianeta affinché possa continuare ad essere fonte di vita per l’intera famiglia umana.

Sollecitiamo tutti e tutte a custodire questo grande dono del Creato: “sora nostra madre terra”, come la chiamava S. Francesco D’Assisi.

Vi invitiamo a leggere un brano di Adriano Sella che scrisse nel 1997 in Amazzonia (Brasile) mentre lottava per la custodia di sorella e madre terra: Il Pianto di Madre Terra.

Earth-Day-2015