Donarsi per stare bene: verità esistenziale per il bene stare sociale

Pubblichiamo l’articolo di Adriano Sella (fondatore del movimento Gocce di Giustizia) che rivela una grande verità nascosta nel mistero del Natale, la quale fa cogliere come promuovere il bene stare anche a livello sociale.

Se vuoi stare bene, impegnati nel donarti.

Una grande verità esistenziale rivelataci dal mistero del Natale.

Mi fa sempre molto pensare le testimonianze di persone, anche molti giovani, che dopo aver fatto un’esperienza di dono mediante iniziative di assistenza, di accompagnamento e di liberazione degli altri, soprattutto nei confronti dei più fragili e poveri, affermano quanto benessere hanno percepito dentro di sé e quanto bene hanno ricevuto. Possiamo affermare che nel dare la propria mano, il proprio aiuto e soprattutto la propria vicinanza e solidarietà c’è il segreto dello stare bene. Un movimento invisibile ma importante per dare senso, gusto e felicità alla propria vita.

Incredibile! Per stare bene e per essere felici bisogna dare, donarsi, offrirsi agli altri. Non tanto dando cose e aiuti, ma soprattutto donando se stessi: quello che ciascuno ha dentro e non tanto quello che possiede.

È come dare campo alla propria vita, soprattutto quando non c’è campo e sembra di non esistere perché si è disconnessi. È una vena che irrora sangue nell’organo del senso della vita, facendolo pulsare e generando gusto e felicità.

Questa verità nascosta va contro le pseudo-verità diffuse massiciamente dalla cultura contemporanea basata su un individualismo sfrenato che conduce fino al comportamento “me me frego degli altri”. Facendo concentrare tutta l’attenzione delle persone su se stesse, in una forma di mero narcisismo che da importanza solamente all’immagine, all’apparenza e all’estetica come lifting; e conducendele ad una attenziosa, come pure costosa, cura dell’esteriorità mentre nella propria interiorità sta avanzando un cancro di dimensioni molto preoccupanti che presto porterà alla morte tutta la propria vita.

Dobbiamo postarlo sui social network, dobbiamo twittarlo a tutti: è il verbo “donare” la parola chiave per dare senso e gusto alla vita, è il verbo “dare” che fa campo per far stare meglio se stessi. I care è il comportamento che genera felicità. Realtà invisibile che non si vende nei centri commerciali, ma che è il segreto della felicità umana. Ne sono convinto da molto tempo, facendola diventare una degli assi fondamentali della mia missione per i nuovi stili di vita.

Sono rimasto molto entusiasta nel trovare fondamenti esistenziali e biblici nel libro del biblista p. Ermes Ronchi: “I sentieri del senso passano per il dono, asse portante della storia di Dio. L’uomo per stare bene deve donare. Non ho più dimenticato il dialogo con una grande psichiatra, alcuni anni fa, a proposito di un amico: «se vuole che il suo amico stia bene, deve aiutarlo a “dare”. Ciò che ha e ciò che può. Perchè l’uomo per stare bene deve dare». «Perchè», obiettai, «per stare bene è necessario dare?». Mi rispose con queste parole: «Non lo so, so soltanto che questa è la legge della vita». Nel Vangelo infatti il verbo «amare» si traduce sempre con un altro verbo: «dare». Umile, concreto, semplice. «Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito» (Gv 3,16). Non c’è amore più grande che dare la vita (cfr. Gv 15,13). Il senso dell’esistenza è essere nella vita datori di vita! A uno, ad alcuni, a molti. Vivi se dai vita”.

La risposta antropologica a questo perché ce l’ha data il noto teologo della liberazione, Leonardo Boff, quando approfondisce l’importanza vitale del prendersi cura dell’altro non come atto di generosità ma come verità antropologica: “Questo significa che la cura la troviamo nella radice primaria dell’essere umano, prima ancora che egli faccia qualsiasi cosa. Ogni azione viene sempre accompagnata ed è impregnata di cura. Questo significa riconoscere la cura come un modo di essere essenziale, sempre presente e irriducibile ad altra realtà anteriore. È una dimensione fontale, originaria, ontologica che è impossibile alterare completamente. Un modo-di-essere non è un nuovo essere. È un modo dell’essere stesso di strutturarsi e di farsi conoscere. La cura fa parte della natura e della costituzione dell’essere umano. Il modo-di-essere caratterizzato dalla cura manifesta in modo concreto com’è l’essere umano. Senza la cura cesserebbe di essere umano. Se non riceve una cura premurosa dalla sua nascita fino alla morte, si destruttura, viene meno, perde il senso e muore. Se nel corso della sua esistenza non facesse con cura tutto ciò a cui mette mano, finirebbe per pregiudicare se stesso e distruggerebbe tutto ciò che gli sta attorno. Per questo la cura deve essere intesa come parte dell’essenza umana (che risponde alla domanda: cos’è l’essere umano?). La cura deve essere presente in tutto. Secondo Martin Heidegger: «L’espressione cura sta a indicare un fenomeno ontologico-esistenziale fondamentale». In altre parole: un fenomeno che è la base che rende possibile l’esistenza umana in quanto umana”.

Prendersi cura degli altri, donando se stessi nel dare soprattutto amore, solidarietà e vicinanza, significa realizzare noi stessi e generare dal profondo del nostro cuore benessere, felicità e senso della vita. Non dobbiamo però scambiare questo “dare” nell’offrire solo e appena aiuti materiali e cose, ma soprattutto noi stessi come l’espressione di amore più bella e desiderata dagli altri. È la verità che ci è stata rivelata dal mistero del Natale: un Dio incarnato per amore come dono all’umanità, raggiungendo così la pienezza del suo essere il Dio-con-noi.

Allora, se vuoi davvero stare bene impegnati nel dare amore agli altri, soprattutto ai più fragili e poveri. Donarsi è voce del verbo stare bene.

Per scaricare il pdf   Donarsi per stare bene

Serata culturale con presentazione nuovo libro su come rimuovere le cause delle migrazioni

Come rimuovere le cause strutturali delle migrazioni

Mani e scarpe Decalogoper superare il buonismo ma anche le barricate, e per consentire ai popoli di vivere in modo dignitoso e felice anche nella propria terra.

giovedì 26 ottobre 2017

alle ore 20.30

presso Salone Don Bosco Oratorio Parrocchia Sacra Famiglia e S. Lazzaro

Via p. Luigi da Palestrina 84- Vicenza

  • serata culturale con Adriano Sella (missionario laico del creato e dei nuovi stili di vita, promotore del movimento Gocce di Giustizia e coordinatore della Rete nazionale nuovi stili di vita);

  • presentazione del nuovo libro inerente al tema e contenente un decalogo.

Promozione: Parrocchia Sacra Famiglia e S. Lazzaro, Circolo Noi San Lazzaro, Movimento Gocce di Giustizia, Equipe diocesana nuovi stili di vita, Casa dei Sentieri e dell’Ecologia Integrale.

Il link di google maps per arrivare al luogo: https://g.co/kgs/KJQ9RZ

Scarica la locandina Evento presentazione libro Dipende da noi

Giornata mondiale per Madre Terra al Parco Lonzina (Teolo)

Invito per celebrare insieme la giornata mondiale della Madre madre terraTerra

Sabato 22 aprile dalle 14.30 alle 18 presso il Parco Lonzina di Tramonte (Teolo PD)

Sabato 22 aprile è la giornata mondiale della madre terra. Una data molto importante per poter riflettere e rafforzare l’impegno di custodire questa nostra madre che ci nutre e ci fa vivere.

Avverrà una camminata attorno all’Abbazia di Praglia (Teolo -PD) e poi presso il parco Lonzina un momento di riflessione e di condivisione.

Sospensione della festa dei nuovi stili di vita a Monteviale

Comunicato importante per chi aveva programmato di partecipare alla festa

E’ stata sospesa la festa dei nuovi stili di vita di Monteviale (VI), prevista per sabato 18 marzo dalle 17.00 alle 22.30, a causa di vari problemi posti dall’amministrazione comunale.

La festa verrà realizzata prossimamente e vi aggiorneremo. Ci dispiace, ma non c’erano le condizioni per poterla realizzare. Ma non ci arrendiamo e la realizzeremo.

Movimento Gocce di Giustizia

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Festa del risparmio energetico mediante la condivisione

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Il 24 febbraio è la festa del Risparmio Energetico e degli Stili di Vita Sostenibili.
Spegniamo le luci e accendiamo l’energia della condivisione.
Si può condividere l’auto per andare al lavoro.
Si può condividere la bicicletta e partire tutti insieme.
Si può iniziare ad usare il bike sharing o il car sharing.
Si può condividere il cibo: cucinare e mangiare insieme, a casa o in piazza.
Si può condividere il trapano, la polentiera, l’aspirapolvere, il tosaerba e la lavatrice.
Si può condividere la casa: con l’ospitalità, lo scambio, il divano o un posto per il sacco a pelo.
Si può condividere la banda: aprire il proprio wireless, sherare.
Si può condividere un saper fare: t’appendo quel quadro, t’insegno lo spagnolo, ti riparo la gomma della bicicletta.
Si può condividere un sapere: lasciare un libro o un giornale.
Si può condividere lo sport: correre insieme, pedalare, nuotare e sudare.
Si può condividere un telescopio e guardare le stelle che con le luci spente son più belle. E il cielo è di tutti, già condiviso

Si possono condividere i vestiti e i giocattoli usati dei nostri figli organizzando un baratto a scuola

Si possono condividere le incombenze, facciamo che oggi te lo porto fuori il cane
Si possono condividere i genitori e i bambini facendo i compiti insieme
Si può condividere qualsiasi cosa. Si può condividere un po’ di tempo. In silenzio. Si può anche parlare e ascoltarsi
 
In ogni condivisione c’è un risparmio di energia.
Ogni condivisione genera energia.
Condividere fa bene.

La tenerezza è la maturità umana

Vogliamo condividere questo brano di Adriano Sella,

dove descrive che la vera maturità umana viene raggiunta mediante la tenerezza.

abbraccio bianco e nero

La tenerezza è la maturità umana,

ma è anche il cuore di Dio e delle sue creature

Da diverso tempo mi ritrovo pienamente nella corrente del pensiero che crede fermamente nella seguente verità: il profondamente umano e anche profondamente cristiano, e viceversa.

Oggi, soprattutto nei paesi occidentali, constatiamo sempre più frequentemente che abbiamo riempito la vita della gente di tanti oggetti e cose, ma l’abbiamo impoverita di relazioni umane fatte di cura e di custodia gli uni verso gli altri. Abbiamo sempre più un mondo ebbro di consumi, come ha dichiarato papa Francesco nella notte del Natale 2015, ma purtroppo sempre più povero di tenerezza. Questa corsa alla ricchezza economica e al consumismo compulsivo è generatrice di violenze: conflitti, odi, chiusure, indifferenze e guerre. Mentre, come ci ricorda Jean Vanier, nel suo ultimo libro Chi risponde al grido?, è la tenerezza il contrario della violenza. Il fondatore della comunità Arca, facendo un elogio della tenerezza, riporta nel suo libro la testimonianza di uno psichiatra, con cui ha lavorato insieme: “Non era credente, ma era profondamente umano. Un giorno sono andato a trovarlo e gli ho chiesto: “Secondo te, che cos’è la maturità umana?. E lui mi ha risposto: “è la tenerezza”. Perché la tenerezza è l’opposto della violenza. É un atteggiamento del corpo: degli occhi delle mani, del tono di voce (…). Consiste nel riconoscere che l’altro è bello e nel rivelarglielo. Ma con il nostro corpo, attraverso la nostra maniera di ascoltarlo, le parole che gli rivolgiamo”. Jean Vanier scrive anche nel suo libro: “Gesù è venuto ad insegnarci la tenerezza. È l’atteggiamento che permette di accogliere l’altro e di vivere in relazione con lui”.

Papa Francesco nell’esortazione apostolica Evangelii Gaudium scrive: Il Figlio di Dio, nella sua incarnazione, ci ha invitato alla rivoluzione della tenerezza (n. 88). Sottolineatura presente anche nel numero 270 nell’esprimere che conoscere la forza della tenerezza è volontà di Gesù, perché “ogni essere umano è oggetto dell’infinita tenerezza del Signore, ed Egli stesso abita nella sua vita” (n. 274). Il papa ci invita poi, nel 279, ad imparare a riposare nella tenerezza delle braccia del Padre. Infine, ritorna a sottolineare la forza rivoluzionaria della tenerezza e dell’affetto, guardando a Maria, e sostenendo, sempre nello stesso numero 288, che la tenerezza non è la virtù dei deboli ma dei forti.

Nell’enciclica Laudato si’ ci rivela come l’amore di Dio che si manifesta nel Creato è la tenerezza di Dio. Dichiara il n. 77: “così, ogni creatura è oggetto della tenerezza del Padre, che le assegna un posto nel mondo“. La tenerezza è, secondo l’enciclica, la dimensione del cuore che genera un “autentico sentimento di intima unione con gli altri esseri della natura” (n. 91). Papa Francesco, nel 220, parla di una conversione che comporta una cura piena di tenerezza. E poi presenta la figura di San Giuseppe come un uomo giusto e forte con grande tenerezza, sottolineando che “la tenerezza non è propria del debole ma di chi è forte ed è un atteggiamento fondamentale per proteggere questo nostro mondo che Dio ci ha affidato” (n. 242). Inoltre, papa Francesco, nelle due preghiere finali dell’enciclica, ci rivela che tutto quanto esiste è circondato dalla tenerezza di Dio e che tutte le creature sono colme della presenza e della tenerezza di Dio. Infine, non si può dimenticare l’immagine della carezza che il papa dipinge: “Tutto l’universo materiale è un linguaggio dell’amore di Dio, del suo affetto smisurato per noi. Suolo, acqua, montagne, tutto è carezza di Dio (n.84).

Papa Francesco ci parla dell’importanza della tenerezza anche nelle sue omelie. Infatti, nella Messa della notte di Natale del 2014 ha esclamato: “Quanto bisogno di tenerezza ha oggi il mondo! Pazienza di Dio, vicinanza di Dio, tenerezza di Dio”.

Questa tenerezza deve manifestarsi nel quotidiano mediante scelte e atteggiamenti di affetto, di prossimità e di vicinanza, come sottolinea il teologo Josè Frazao Correia nel suo libro La fede vive di tenerezza, dove presenta la teologia del quotidiano perché tutti questi gesti di tenerezza e di affetto possono essere profondamente spirituali se esprimono un legame con gli altri. Inoltre, il teologo dichiara che l’esperienza fondante e fondamentale è quella del sapersi amato dall’amore vivo e vivente di Dio, ma questa fede si nutre di concretezza, altrimenti rimane astratta, ossia contiene una verità esistenziale che ha una risonanza affettiva per tutti: “attraverso l’affetto si vive affettuosamente legati: l’amato alla sua amata, il figlio al padre e alla madre, l’amico all’amico. L’affetto è il legame della relazione giusta, di quella che si genera e si alimenta dalla fiducia sentita e conosciuta, accolta e ricambiata”. Vivendo così, sottolinea il teologo, l’affetto di Dio Padre e di Gesù per noi, ricevuto e ricambiato. Ecco perché la fede è affetto.

Credo fermamente a questa realtà della tenerezza come la forza di cura e di custodia più grande che abbiamo e che possiamo vivere, perché è il cuore di Dio e di ogni sua creatura.

Voglio viverla anche affrontando derisione, pregiudizio, incomprensione ed emarginazione. Non posso vivere senza la tenerezza perché è anche il mio cuore come creatura di Dio, per poter creare legami esistenziali ed essenziali verso tutte le altre creature e verso Dio Padre e Madre.

Adriano Sella

(missionario del creato e dei nuovi stili di vita)

e-mail: adrianosella80@gmail.com web: www.contemplazionemissione.wordpress.com

22 aprile: Giornata Mondiale di Madre Terra

Il 22 Aprile si celebra la giornata mondiale della Terra, voluta dall’ONU nel lontano 22 aprile 1970 allo scopo di evidenziare la necessità di utilizzare in modo responsabile e sostenibile le risorse del pianeta Terra così da garantirne la vita di tutti gli esseri viventi. Viene trasformata nella giornata mondiale di Madre Terra nel 2009 grazie alla pressione dei paesi dell’America Latina.

Il tema di quest’anno è il seguente : “È il nostro turno di condurre”. E quindi sta a noi condurre Gaia (come viene chiamata dal mondo laico), o Madre Terra (come viene definitiva dai popoli indigeni), verso un futuro pieno di vita.

Lo stesso Papa Francesco è intervenuto a favore della Festa della Terra, ricordando la necessità di custodire il nostro Pianeta affinché possa continuare ad essere fonte di vita per l’intera famiglia umana.

Sollecitiamo tutti e tutte a custodire questo grande dono del Creato: “sora nostra madre terra”, come la chiamava S. Francesco D’Assisi.

Vi invitiamo a leggere un brano di Adriano Sella che scrisse nel 1997 in Amazzonia (Brasile) mentre lottava per la custodia di sorella e madre terra: Il Pianto di Madre Terra.

Earth-Day-2015

22 Marzo 2015: Giornata Mondiale dell’Acqua

Il 22 marzo è la giornata mondiale dell’acqua. giornata mondiale acqua 2

Quest’anno il tema è Acqua e Sviluppo Sostenibile.

Vi proponiamo la lettura del materiale che potete trovare nel sito del Comitato Italiano del Contratto Mondiale dell’Acqua

 

Inoltre, inseriamo un brano di Adriano Sella sul grande dono dell’acqua:

ACQUA: grande dono di “sora nostra madre terra”

“Sora nostra madre terra”, così come l’ha definita il grande poverello Francesco d’Assisi, ci ha dato l’acqua come bene essenziale, accanto al fuoco, all’aria e tanti altri beni.

E noi umani l’abbiamo imprigionata in bottiglie di plastica e l’abbiamo accatastata nei magazzini delle multinazionali per poter venderla a caro prezzo.

“Sora nostra madre terra” ci ha dato l’acqua come un bene comune da salvaguardare e da condividere tra tutti gli esseri viventi di questo pianeta terra.

E noi terrestri l’abbiamo resa un bene di pochi, sprecandola e usandola per i troppi e superflui privilegi, lasciando più di un miliardo e mezzo di assetati, senza accesso all’acqua potabile.

“Sora nostra madre terra” ha fatto scorrere l’acqua in forma di torrenti, ruscelli e fiumi come tante vene del pianeta per poter irrigare i campi e dissetare tutti gli esseri viventi.

E noi umani abbiamo seccato i ruscelli, dirottato i fiumi per poter fornire le cisterne delle grandi imprese delle acque, arricchendo i loro dividendi e impoverendo i tanti abitanti del pianeta.

“Sora nostra madre terra” ha fatto scorrere l’acqua in mille rigagnoli, sorgenti e pozzi per poter innaffiare bene il nostro organismo umano che è fatto dal 60 al 70 per cento di acqua.

E noi terrestri l’abbiamo mercificata vendendola a caro prezzo, addirittura superiore alla benzina, escludendo gli ultimi e i poveri e portandola solamente sulla tavola dei ricchi.

“Sora nostra madre terra” ha sigillato un patto con l’umanità, garantendo l’acqua come un bene comune e un diritto universale di ogni essere vivente, senza escludere nessuno.

E noi umani abbiamo costretto l’umanità a tradire la terra, ledendo questo diritto universale e trasformando questo bene comune in bene di pochi, facendo divorziare l’umanità dalla terra.

“Sora nostra madre terra” è stanca di essere depredata, violentata e inquinata, e sta gridando che non ce la fa più a sopportare queste ferite profonde inflitte dagli umani.

Grazie, Francesco d’Assisi, perché sei ritornato tra noi e ti ritroviamo nel volto di tutte quelle persone, e sono tante, che hanno accolto questo clamore di madre terra e sono impegnate oggi per cambiare rotta, lottando affinché l’acqua ritorni ad essere un bene comune e un diritto di tutti.

Insieme con tutte queste persone di buona volontà e del benvivere, e riunificati con tutti gli esseri viventi, ritorneremo a cantare e danzare per sempre il tuo cantico: “sora nostra madre terra”.

Padova 29 giugno 2010

Adriano Sella

(missionario e discepolo dei nuovi stili di vita

Festa dei popoli di Thiene

Vi aspettiamo Domenica 15 Giugno a Thiene per la festa dei popoli! Noi saremo presenti con la boicottega e con le nostre nuove miniguide al consumo critico e al boicottaggio!

Ecco il programma della giornata..

 

Gocce del decalogo del consumatore

Cari amici e care amiche, ogni tanto vi offriamo una goccia del decalogo del consumatore, in modo da memorizzarlo meglio e farlo diventare prassi della vita quotidiana.

N.2

CONSUMA SOBRIO!

 Ogni volta che compri qualcosa chiedeti se ne hai davvero bisogno o se sei indotto dalla pubblicità!

 

 

Clicca qui per vedere tutto il Decalogo del consumatore